L’elezione del presidente della Repubblica è un passaggio fondamentale. Ma oltre alla giostra dei nomi, dobbiamo capire la fase politica e far valere le ragioni della sinistra.
Rossi spazia a tutto campo dal presidente della repubblica, al nuovo governo a coalizioni, ad accordi o mediazioni sulla pandemia ed è cosi, vediamo non abbiamo la sfera magica. Quello che ci interessa principalmente sia il futuro del Pd che ha perso la strada maestra sempre più invischiato con le lobby multinazionali, che non guardano in faccia nessuno vediamo licenziamenti e fabbriche che chiudono o delocalizzano, un'eredità renziana che ancora esiste nel Pd. Per il ritorno di art 1 o di quanti abbiano lasciato il Pd sarei perplesso si può fare opposizione al Pd stando anche al di fuori del partito, ma presentarsi alle elezioni in coalizione ,questo invoglierebbe a votare le piccole realtà di sinistra senza il timore di disperdere i voti. Con la diminuizione dei parlamentari saranno ripresentati i renziani? Starà a Letta e la segreteria decidere o ci sarà la truffa delle parlamentarie? questo è il proplema per riequilibrare il partito a sinistra che è da tempo che predichiamo manca l'ala sinistra nel Pd.
Sono pienamente d'accordo con quanto scrive Enrico Rossi. Ho trattato lo stesso argomento 5-6 giorni fa su Facebook. Voglio sottolineare alcune cose che vengono trascurate nel dibattito politico. Quelli che chiedono a Draghi di rimanere a Palazzo Chigi per attuare il PNRR oltre che fronteggiare la Pandemia non tengono conto della tempistica dei due compiti: minimo sei anni per il primo e un tempo ancora non determinabile per il secondo. Servirebbe una programmazione strategica condivisa (a medio-lungo termine) ma questa è fantapolitica se penso alla polarizzazione delle posizioni delle forze politiche e alla veduta corta che prevale tra di esse. Non solo ma pensare che dopo elezioni politiche e a fine legislatura o prima le forze politiche rinuncino a formare direttamente un governo sarebbe un suicidio della politica. Dal Quirinale Draghi avvalendosi della sua autorevolezza e credibilità in Europa e nel mondo, se necessario, attraverso la moral suasion potrebbe conservare e garantire una maggiore intesa con gli altri leader europei per affrontare i difficili problemi europei non solo economici ma anche di politica estera e sicurezza comuni. enzorus2020@gmail.com
Rossi spazia a tutto campo dal presidente della repubblica, al nuovo governo a coalizioni, ad accordi o mediazioni sulla pandemia ed è cosi, vediamo non abbiamo la sfera magica. Quello che ci interessa principalmente sia il futuro del Pd che ha perso la strada maestra sempre più invischiato con le lobby multinazionali, che non guardano in faccia nessuno vediamo licenziamenti e fabbriche che chiudono o delocalizzano, un'eredità renziana che ancora esiste nel Pd. Per il ritorno di art 1 o di quanti abbiano lasciato il Pd sarei perplesso si può fare opposizione al Pd stando anche al di fuori del partito, ma presentarsi alle elezioni in coalizione ,questo invoglierebbe a votare le piccole realtà di sinistra senza il timore di disperdere i voti. Con la diminuizione dei parlamentari saranno ripresentati i renziani? Starà a Letta e la segreteria decidere o ci sarà la truffa delle parlamentarie? questo è il proplema per riequilibrare il partito a sinistra che è da tempo che predichiamo manca l'ala sinistra nel Pd.
Sono pienamente d'accordo con quanto scrive Enrico Rossi. Ho trattato lo stesso argomento 5-6 giorni fa su Facebook. Voglio sottolineare alcune cose che vengono trascurate nel dibattito politico. Quelli che chiedono a Draghi di rimanere a Palazzo Chigi per attuare il PNRR oltre che fronteggiare la Pandemia non tengono conto della tempistica dei due compiti: minimo sei anni per il primo e un tempo ancora non determinabile per il secondo. Servirebbe una programmazione strategica condivisa (a medio-lungo termine) ma questa è fantapolitica se penso alla polarizzazione delle posizioni delle forze politiche e alla veduta corta che prevale tra di esse. Non solo ma pensare che dopo elezioni politiche e a fine legislatura o prima le forze politiche rinuncino a formare direttamente un governo sarebbe un suicidio della politica. Dal Quirinale Draghi avvalendosi della sua autorevolezza e credibilità in Europa e nel mondo, se necessario, attraverso la moral suasion potrebbe conservare e garantire una maggiore intesa con gli altri leader europei per affrontare i difficili problemi europei non solo economici ma anche di politica estera e sicurezza comuni. enzorus2020@gmail.com